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Como, quando l’emergenza è quotidiana



La stazione di San Giovanni a Como vede aumentare, giorno dopo giorno, il numero di migranti che, respinti a Chiasso dalle autorità svizzere mentre tentano di raggiungere il Nord Europa, restano bloccati in Italia. Al momento ci sono tra i 400 e i 450 migranti in attesa di poter partire, per la maggior parte eritrei ed etiopi, tra cui numerosissimi donne e minori non accompagnati.


La Croce Rossa Italiana di Como ha allestito una tensostruttura con 30 posti letto e bagni chimici. La CRI è presente tutti i giorni con un centro mobile, volontari e infermiere in assistenza a medici e operatori della Ats (Agenzia Tutela della Salute) per visitare i migranti che ne facciano richiesta.

Il lunedì e il venerdì dalle 19.00 alle 22.30 è attivo il “Restoring family link”, un servizio che assicura postazioni per il caricamento dei cellulari, risponde alle richieste di ricerche di persone separate agli sbarchi e permette di mantenere i contatti con le famiglie di origine.

Lo scorso ferragosto questo servizio è stato svolto da operatori dei comitati di Montorfano, Cantù, Monza e Sesto San Giovanni. Dal prossimo venerdì saranno messi a disposizione postazioni telefoniche internazionali e dalla prossima settimana sarà implementato il servizio possibilmente anche il mercoledì

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